Dimensioni:
1.6 x 06mm (3mm)
1.6 x 07mm (3mm)
1.6 x 08mm (3mm)
1.6 x 09mm (3mm)
1.6 x 10mm (3mm)
1.6 x 06mm (4mm)
1.6 x 07mm (4mm)
1.6 x 08mm (4mm)
1.6 x 09mm (4mm)
1.6 x 10mm (4mm)
Materiali:
Acciaio Chirurgico
SS316L è un impianto chirurgico, ed è il materiale più utilizzato nei gioielli per il corpo. I due standard più comuni che si applicano ai gioielli per il corpo in acciaio sono ASTM F138 e ISO 5832-1 che descrivono le qualità dell’acciaio per gli impianti chirurgici. L’elemento in acciaio inossidabile che provoca reazioni allergiche in alcune persone è il nichel. Attraverso un processo di lucidatura si ottiene uno strato protettivo di ossido di cromo, che riduce il rilascio del contenuto di nichel nel tessuto. L’acciaio chirurgico può essere sterilizzato in autoclave.
Cristalli Swarovski®
Che cos’è il cristallo Swarovski®? I cristalli Swarovski® sono gemme artificiali prodotte in Austria. Nel 1892, Daniel Swarovski inventò una macchina per produrre cristalli di vetro al piombo di alta qualità, di precisione, con taglio al quarzo, sabbia e minerali. Le proporzioni esatte di queste materie prime sono rimaste un segreto aziendale. Questo processo di fabbricazione specializzato garantisce il massimo grado di precisione che produce cristalli brillanti. Per cinque generazioni, la famiglia Swarovski ha continuato la tradizione di fabbricare i cristalli più conosciuti al mondo dalla propria fabbrica di Wattens, in Austria. Perché i cristalli Swarovski® sono più costosi del vetro? Il metodo di produzione e di lavorazione delle materie prime grezze sono fattori importanti nella qualità dei cristalli finiti. Swarovski® utilizza solo i materiali più pregiati per modellare il vetro al piombo sfaccettato rendendolo noto in tutto il mondo per la sua brillantezza e valore. Produzione, materiali, taglio e lucidatura sono ciò che distingue i cristalli Swarovski® dalle altre opere in vetro. Secondo Swarovski, “Tagliare materiali duri come il cristallo e le gemme, in modo tale che abbiano cento sfaccettature identiche in diverse direzioni, è un compito molto complicato; ogni direzione della luce riflessa deve essere prima calcolata dal computer, quindi deve essere simulata in 3D, ottimizzata e infine convertita in programmi di controllo per macchinari complessi.”
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